mercoledì 12 maggio 2010

Recensione dal Tekfestival di Riccardo Mazzoni

Debito di ossigeno invece è una lucida e senza speranza analisi dell'attuale crisi economica. Lungi dall'esser radicato al contesto storico particolare, che lo farebbe scadere tra pochi mesi, mostra le dinamiche interne di due famiglie ben scelte: Fulvia, formazione artistica in perenne precariato in call center con bambino a seguito; la famiglia composta da Daniele e Sabrina, dove entrambi sono stati licenziati in tronco senza preavviso, vedono i loro sogni (materialmente rappresentati dalla loro casa) svanire in una caduta libera che non riescono ad arrestare.
Fondamentale le dinamiche presentate: i dubbi, le scelte, il futuro non prevedibile, i sogni infranti, la frustazione, l'assenza di una propria vita. Fulvia dice una frase magica: "noi non siamo mai stati poveri", dove con questo afferma che non abbiamo la capacità di fermare la caduta libera verso la povertà, non abbiamo la capacità di reagire psicologicamente ad un abbassamento di livello di benessere che per le generazioni post '68 non è dato sapere.
Prodotto da Alberto Osella Partners, vede la regia di un bravissimo Giovanni Calamari.

Qui il rimando alla pagina web

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